LUDOVICA CARBOTTA
MONOWE (THE TERMINAL OUTPOST)
2019
ferro, legno, cemento, pigmenti, luci al neon, vetro e cavi d'acciaio
897(h) x 216 x 391 cm
The Terminal Outpost è una installazione alta quasi nove metri. È una torre di guardia capovolta: l’avamposto di Monowe, una città immaginaria concepita dall’artista per essere abitata da una sola persona. Ludovica Carbotta lavora secondo un principio che definisce di “fictional site-specificity”: le sue architetture inventate appaiono nei luoghi reali e in contesti di fantasia. Il tema centrale della sua ricerca è il contesto urbano e le relazioni che le persone instaurano con il costruito, lo spazio privato e quello pubblico. L’artista ha cominciato a edificare la sua città nel 2016, con l’intenzione di dare una forma alle condizioni della solitudine e dell’auto-isolamento, tipiche della società contemporanea. In occasione di una serie di mostre, ha costruito volta a volta i piloni di un ponte in un parco a Bologna; il museo di Monowe a Roma, nella sale del MAXXI; il tribunale a Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Ha eretto una prima torre a Graz, in Austria, per poi riprenderla in occasione della Biennale di Venezia del 2019. Dalle banchine del bacino in Darsena Novissima, all’Arsenale, Monowe (Terminal Outpost) trova la sua nuova collocazione nel Parco d’arte. Ai piedi della collina di San Licerio diventa un punto di veduta che spazia tra il panorama del Roero e i nostri paesaggi mentali.